Val d'Elsa in Toscana
Banca di Cambiano

Storia

Montaione

Comune nella Provincia di Firenze e nella Regione Toscana, si trova nella Valle formata dal fiume Elsa ed è ubicata a circa 35 Km (22 miglia), a sud-ovest di Firenze. Include i castelli di Iano, Camporena, Vignale, Collegalli, Figline (o Filicaja), Barbialla, Castelfalfi, Tonda, Sughera, Scopeto. La "frazione" Filicaja è famosa per essere stata il luogo dal quale Antonio da Filicaja dette inizio alla conquista di Pisa per conto dell’esercito fiorentino, nel 1509. Inoltre la "Associazione Italiana per la Protezione dei Cavalli" (IHP), ha la base principale in Montaione, Frazione Filicaja. Da segnalare in Montaione la chiesa di "San Regolo" nella quale è conservata la "Madonna del Buonconsiglio" del pittore Guido di Graziano (fine del secolo XIII).

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Indagine

Storico Artistica

Castelfalfi

Castelfalfi Mostra Posizione

UBICAZIONE: all’estremo limite occidentale del centro residenziale-alberghiero chiamato Borgo di Castelfalfi, sulla strada che proviene da San Gimignano, passando da Camporbiano, Il Castagno Val d'Elsa e San Vivaldo.
CENNI STORICI: nel luogo in cui si trova Castelfalfi vi sarebbe stato un fortilizio bizantino, passato, nel VI secolo, ai Longobardi che lo modificarono e l’ampliarono dandogli il nome di Castel Faolfi in onore di un leggendario personaggio.
Il castello in esame fu, poi, dei della Gherardesca e quindi di un certo Ranieri che nel 1139 ne cedette una parte al vescovo di Volterra. Nel 1230 lo stesso castello si sottomise a San Miniato, pur mantenendo una certa autonomia dalla quale derivò il libero Comune nel 1312. Come tale attaccò con successo le truppe imperiali di Enrico VII.
Nel 1554 Castelfalfi fu gravemente danneggiato dagli uomini di Piero Strozzi, venne ricostruito e trasformato in villa dalla famiglia Biondi che, nell’Ottocento, dette vita a una fiorente fattoria.
DESCRIZIONE: imponente complesso edilizio interamente in pietra, costituito da un corpo di fabbrica centrale e da due alti torrioni laterali. Alla base del complesso una cinta muraria con bastioni semicircolari. Unito al castello, sul lato orientale, si estende il citato Borgo di Castelfalfi.

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Il Muraccio

Il Muraccio Mostra Posizione

UBICAZIONE: all’estremo limite occidentale del centro residenziale-alberghiero chiamato Borgo di Castelfalfi, sulla strada che proviene da San Gimignano, passando da Camporbiano, Il Castagno Val d'Elsa e San Vivaldo.
CENNI STORICI: in una zona abitata fin dall’epoca etrusca, venne costruita, probabilmente nel III secolo dopo Cristo, una grande cisterna in muratura, composta da tre vasche collegate tra loro, per la raccolta dell’acqua di alcune sorgenti che si trovavano nel vicino Poggio all’Aglione.
L’acqua raccolta doveva essere utilizzata dagli abitanti di una grande villa romana posta immediatamente a nord della suddetta cisterna, rimasta in funzione per un tempo indeterminato, si può ritenere fino a quando fu abitata la supposta villa, forse demolita per utilizzarne il materiale nella costruzione di altri fabbricati.
DESCRIZIONE: compongono la cisterna in esame tre vasche rettangolari in opera cementizia, come è stato detto collegate tra loro, con una capacità complessiva di circa 200.000 litri di acqua. Le vasche, perfettamente intonacate all’interno, erano coperte da una volta a botte, oggi non più esistente.
In stato di abbandono per secoli e ridotte in pessime condizioni, tanto da essere definite genericamente “Il Muraccio”, le ripetute vasche sono state oggetto di un attento restauro e di un’ambientazione adeguata al loro valore archeologico.

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San Vivaldo

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UBICAZIONE: in mezzo a un bosco attraversato da una deviazione, a sinistra, della strada che conduce da Montaione a San Gimignano, passando da Il Castagno Val d'Elsa e Camporbiano.
CENNI STORICI: realizzate agli inizi del '500, le 34 “Cappelle del Sacro Monte” o “Gerusalemme in Toscana”, furono consacrate nel 1515 e in seguito ridotte di numero.
DESCRIZIONE: oggi rimangono 17 cappelle contenenti gruppi in terracotta di scuola robbiana (Giovanni della Robbia e Benedetto Buglioni), che raccontano episodi della vita di Cristo, con particolare riferimento agli ultimi anni di vita ed alla salita al calvario.

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Santuario della Pietrina

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UBICAZIONE: in mezzo ai ruderi del Castello della Pietrina, su una deviazione, a sinistra, della strada di collegamento locale che conduce da Montaione alla località Palagio, passando per Iano.
CENNI STORICI: risale al 1234 la prima notizia sull’esistenza di una chiesetta dedicata ai Santi Andrea e Agata nell’ambito del citato castello della Pietrina. Dopo la trasformazione in santuario, l’edificio di culto subì un lento degrado fino a un intervento riparatore avvenuto nel XIX secolo e ripetuto nel successivo.
DESCRIZIONE: del fabbricato in esame è visibile soltanto la facciata coperta in buona parte da intonaco, sotto al quale si intravedono le pietre e i mattoni che costituiscono la struttura di base. Al centro una porta d’ingresso, con architrave e rosone soprastante, nonché due finestre laterali tamponate e un campanile a vela nella parte superiore.

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Vignale Vecchio

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UBICAZIONE: in posizione isolata, su una deviazione, a destra, della strada che conduce da Montaione a Iano, passando da San Vivaldo.
CENNI STORICI: il primo documento che attesta l’esistenza del castello di Vignale è un diploma dell’Imperatore Federico I Barbarossa, emesso nel 1161, per motivi non molto chiari. Un secondo documento, emesso nel 1186, è dell’imperatore Enrico VI e riguarda la donazione di metà del castello di Vignale al vescovo di Volterra. Altri documenti sono del 1209, del 1240, del 1338, del 1355 e del 1426. Segue un lungo silenzio dovuto ad una fase decadente, confermata dalla nascita di un vicino Vignale Nuovo.
Tuttavia, Vignale Vecchio sopravvisse fino al XX secolo, quando venne completamente abbandonato.
DESCRIZIONE: i resti dell’antico borgo‐castello sono costituiti da muri diroccati, costruiti con pietre e mattoni, con tracce di finestre e muri a scarpa.

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San Floriano a Castelfalfi

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UBICAZIONE: in posizione isolata, nei pressi del centro abitato di Castelfalfi, sulla strada che provenendo da San Gimignano, passa da Camporbiano, Il Castagno Val d'Elsa e San Vivaldo.
CENNI STORICI: la chiesa in esame fu realizzata agli inizi del Cinquecento, nel borgo in cui si trovava un edificio di culto distrutto per eventi bellici.
La nuova costruzione, simile alla precedente, della quale venne usato il materiale disponibile, ebbe l’aggiunta di un loggiato, demolito nel XX secolo perché non in carattere con l’architettura medievale.
DESCRIZIONE: fabbricato dall’aspetto medievale, con pietre squadrate e allineate. Facciata semplice, arricchita da un bel portale e preceduta da un’ampia scalinata. Sulla destra una torre campanaria di ottima fattura.

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Montaione

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